PIEVE DI COLOGNOLA AI COLLI


Santa Maria della Pieve:
Il territorio di Colognola ai Colli conserva anche un altro sito prezioso: la chiesa di S. Maria della Pieve e i suoi dintorni, 60 m s.l.m. circa, dove le prime tracce antropiche risalgono a circa 5000 anni fa.
A Santa Maria della Pieve sono state scavate le tracce di un abitato tardo – neolitico, area di lavorazione dei manufatti in selce (“l’acciaio della preistoria”).
Difficile in questa sede elencare la sorprendente ricchezza degli interni: fra i molti affreschi del XIV – XV° secolo, una rara raffigurazione del “Volto Santo di Lucca” , una delle icone medievali più care ai pellegrini per (e da) Roma a Gerusalemme (la Via Postumia conduceva ad imbarcarsi a Venezia).
I bimillenari significati della Pieve di Colognola ai Colli sono riassunti dal vicino cippo . Una croce di ferro sormonta i “tre colli” dei monaci benedettini di Monte Oliveto, ed è sovrapposta ad una base cilindrica scanalata (simile al cippo, sormontato da una croce lignea, posto all’angolo tra Via Calcinese e Via XXIV Maggio) che alcuni studiosi interpretano come segno della ripartizione dei terreni (centuriazione) fra i legionari veterani romani.

Di quei tempi la pieve di Colognola conserva ancora una pietra, a forma d’architrave, recante una dedica ad Apollo, posta dai fabbricanti di lino L. Postumio Facile e T. Careio Valente, nonché una dedica a Mercurio, dio dei commerci, posta da L. Calvisio Oriculone, figlio di Publio, il che fa avanzare a più d'uno l'ipotesi che prima della chiesa cristiana qui sia esistito un luogo di culto pagano.

Secondo Umberto Gaetano Tessari - che si è occupato di questo complesso monumentale - la costruzione della chiesa di Colognola sarebbe, infatti, avvenuta in due tempi: un primo tempo, altomedioevale, caratterizzato dalla sostituzione del tempietto pagano di Mercurio con una cappella di modeste dimensioni; un secondo tempo, fissabile intorno all'anno Mille, o pochi decenni dopo, caratterizzato dalla demolizione del primitivo oratorio e dalla costruzione della attuale scatola muraria. Siamo, come ben si capisce, nel campo delle ipotesi, ma d’ipotesi peraltro, almeno allo stato attuale degli studi e quindi in assenza di più solide documentazioni, senza dubbio verosimili.



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