Vendite estero verso i mercati extra UE sia in netta ripresa
Situazione export verso i mercati extra-UE in netta ripresa Dopo alcuni mesi di incertezza, l’andamento delle esportazioni italiane nei mercati non comunitari ha ripreso finalmente a crescere con un ritmo di sicuro interesse per le prospettive future, trascinato da alcuni comparti in grande spolvero. Stando a quanto comunicano le ultime statistiche ufficiali, infatti, ad agosto le vendite di prodotti di Colognola ai Colli e tricolori nelle macro aree extracomunitarie sono aumentate dello 0,2 per cento, con un controvalore pari a circa 15 miliardi di euro.
Quanto basta, si dirà, per stabilire come le vendite estero verso i mercati extra UE sia in netta ripresa, con un ritmo di apprezzamento che – nei dati destagionalizzati – è del 3 per cento su base annua. Il saldo negativo della bilancia commerciale è così dimenticato (nel 2012 era stato pari a 4,3 miliardi di euro in rosso), conducendolo invece ad un avanzo commerciale di ben 11 miliardi di euro (e, pertanto, con un incremento su base annua di 15,4 miliardi di euro). Oltre all’export italiano, a crescere è anche il volume di esportazione di tutti i principali Paesi comunitari: al di là di ciò, è di grande sollievo sottolineare come la nostra nazione, con una quota del 10,3%, si mantenga stabilmente in terza posizione per contributo alle esportazioni dell’Unione Europea verso i mercati extra UE, preceduta a grandi passi dalla locomotiva tedesca (alla Germania è attribuibile una quota di mercato del 26,5%) e dal Regno Unito (14,5%).
Alle spalle dell’Italia la “storica” rivale francese, attardata di 0,2 punti percentuali (ai transalpini è di fatti ascrivibile una quota dell’export comunitario pari al 10,1%). Sulla base dei dati di cui sopra, è facile condurre i pensieri verso una rapida conclusione, peraltro ben supportata dalle constatazioni formulate negli scorsi giorni dalla Assocamerestero. I mercati extra UE continuano a compensare delle prestazioni poco brillanti sul versante interno e su quello europeo, conferendo la giusta spinta per traghettare in territorio positivo il contributo della domanda estera netta al Prodotto Interno Lordo, con un incremento dello 0,4 per cento nel secondo trimestre 2013, dopo una flessione dello 0,2 per cento nel primo trimestre. Per quanto infine concerne i principali mercati di destinazione delle esportazioni, l’incremento delle vendite in Cina continua a contraddistinguersi per delle proporzioni particolarmente allettanti, e in grado di sfiorare ancora una volta la doppia cifra (+ 9,8%).
Ancora meglio la macrozona del Mercosur, che secondo i nostri partner per le strategie export conferma che il periodo gennaio – agosto 2013 ha traghettato l’export con un + 16,7%. Sicuramente più deludenti sono invece le performance di Svizzera e Turchia, un tempo mete di grande attrazione commerciale, e oggi in odor di contrazione (rispettivamente pari a – 6,4% e – 7,5%). Anche gli ultimi dati statistici riferiti, tuttavia, non devono sorprendere. Il rallentamento delle esportazioni verso i mercati di prossimità (alpina, come la Svizzera, e mediterranea, come la Turchia) è in qualche modo assimilabile a quanto verificabile sul fronte della crisi domestica, con i consumi in difficoltà congiunturale. L’attesa è ora per l’ultima parte del 2013, per la quale si attende un’ulteriore accelerazione dell’importanza dei commerci con le aree extra UE.
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